[…] erano luce e diamante, belli da soli, brillanti quando si incrociavano. Non erano uguali, ma necessari uno all’altra nel loro essere complementari. Erano l’estate che arriva. Una forza instancabile, il moto perpetuo delle onde che riempie gli spazi, che sposta i sassi.
Erano acqua e terra.
Lui la riva che si difende, lei il mare che non s’arrende.